Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


martedì 2 luglio 2013

HEBRON, GIOVANE PALESTINESE UCCISO DA SOLDATI ISRAELIANI

2/7/2013

Mutaz Sharawna 2 7 13 palinfo 

Al-Khalil (Hebron) – InfoPal. All’alba di martedì 2 luglio, il giovane palestinese, Mu’taz Idris Sharawna (19 anni), è deceduto negli scontri con le forze di occupazione, scoppiati nella cittadina di Dora, a sud di Hebron.
Fonti mediche e della sicurezza palestinese hanno riferito che il giovane sarebbe stato investito deliberatamente da un veicolo militare israeliano, a margine degli scontri scoppiati a Dora, all’alba di oggi.
Le fonti hanno spiegato che il giovane è caduto per terra dopo essere salito sul veicolo militare per piazzarvi una bandiera palestinese. Hanno aggiunto che il conducente l’avrebbe investito deliberatamente, mentre l’esercito israeliano ha tentato di ostacolare i soccorsi.
Dal canto suo, Walid Zallum,  direttore dell’ospedale pubblico di Hebron, ha riferito che il giovane è arrivato in ospedale in condizioni molto gravi, aggiungendo che i primi esami clinici hanno dimostrato che il giovane è stato colpito da un proiettile esplosivo, che gli ha trafitto la schiena fermandosi nell’addome, e danneggiando i suoi organi interni. Zallum ha comunque confermato che il giovane è stato investito.
Nel frattempo, le forze di occupazione hanno eretto numerosi posti di blocco agli ingressi della cittadina, intensificando la loro presenza. In queste ore prevale uno stato di alta tensione a Dora, mentre altri tre giovani sono stati arrestati dall’esercito israeliano, tra loro ci sarebbe anche il nipote della vittima, Bahaa’ Ismail Sharawna.

Foto di Pal.info


 © Agenzia stampa Infopal - www.infopal.it


http://www.infopal.it/hebron-giovane-palestinese-ucciso-da-soldati-israeliani/ 

ABUSI SULLE DONNE IN PIAZZA TAHRIR

martedì 2 luglio 2013 09:07


 


Almeno 46 casi di violenza sessuale registrati al Cairo durante la manifestazione di domenica. Secondo l'ONU, il 99% delle egiziane ha subito molestie.

di Emma Mancini 
 

Roma, 02 luglio 2013, Nena News - Tornano le violenze sessuali, abusi contro le donne egiziane scese in piazza Tahrir domenica e di nuovo ieri contro il presidente Morsi.

Almeno 46 casi di violenza sessuale: a riportare i dati, relativi solo alle denunce sporte dalle donne abusate domenica 30 giugno è OpAntiSh, Operation Anti-Sexual Harassment, gruppo di volontari impegnato nelle piazze e nelle strade per prevenire le violenze e fornire sostegno nel caso di denuncia. "Uomini con dei bastoni, all'ingresso della stazione della metropolitana a Tahrir hanno attaccato delle donne".

Ieri erano centinaia di migliaia i manifestanti nella principale piazza della capitale: secondo il gruppo, ci sono stati almeno 17 casi di tentata violenza, in otto di questi sono intervenuti i volontari. Con le proteste, quindi, sono tornate le violenze, una vera e propria piaga negli ultimi mesi: dal secondo anniversario della rivoluzione egiziana, lo scorso 25 gennaio, ad oggi si sono moltiplicati i casi di violenza sessuale e abusi sulle donne che hanno preso parte alle manifestazioni. Violenze perpetrate da poliziotti, sostenitori di Morsi o semplici criminali.

Per questo in breve tempo sono nate delle vere e proprie ronde, squadre di difesa composte sia da uomini che da donne, per impedire gli stupri. E se ieri, ben 46 casi si sono registrati solo a Tahrir, nessuna denuncia è stata sporta nelle altre città dove si sono svolte manifestazioni. "Molti sono casi gravi che richiedono un trattamento fisico o psicologico", ha commentato Engy Ghozlan, una dei membri di OpAntiSh.

Che riceve il plauso del governo: il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad al-Haddad, ha chiesto che vengano prese iniziative simile a OpAntiSh "per evitare che qualcosa accada ai cittadini durante le manifestazioni". Ma i volontari del gruppo rispediscono al mittente il consiglio: "Non crediamo nella presidenza e nelle preoccupazioni improvvise della Fratellanza sull'integrità delle donne e il loro diritto alla protezione, perché sappiamo quali sono le loro posizioni sull'uguaglianza di genere".

Secondo un rapporto pubblicato ad aprile dalle Nazioni Unite, il 99% delle donne egiziane ha subito nella sua vita almeno una forma di vessazione e abuso sessuale da parte di un uomo, dallo stupro alla molestia verbale. Una percentuale spaventosa a cui si tenta di porre un freno: oltre all ronde per la strada, sono nati gruppi - spesso online - per denunciare gli aggressioni e permettere alle donne di compiere un primo passo verso la denuncia ufficiale. Nena News




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